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Grazia Deledda (1871-1936)

Grazia Deledda (1871-1936)

Grazia DeleddaGrazia Maria Cosima Damiana Deledda è nata a Nuoro nel cuore dell'aspra Sardegna, quarta di sei figli, il 28 settembre 1871. Frequentò la scuola fino alla quarta elementare, proseguì la sua formazione prima sotto la guida di un insegnante privato, poi come autodidatta. Amante di tutta la grande narrativa europea, esordì giovanissima come narratrice.

Segui la sua inclinazione alla scrittura, diventando così in prima persona, un esempio della crisi che stava attraversando la società di allora, che vedeva ancora il destino della donna legato esclusivamente alla vita familiare.

Dopo un soggiorno a Viareggio, desiderosa di conoscere l'Adriatico e di trovare un luogo appartato, ancora poco frequentato dai turisti, si rivolse per un consiglio, all'amico Marino Moretti, che viveva a Cesenatico. Fu la maestra cervese Lina Sacchetti, che diventò sua grande amica, a trovarle una casa adatta, Villa Igea, lungo il porto canale. 
Grazia Deledda giunse per la prima volta a Cervia nell'estate del 1920, la vita della cittadina si svolgeva ancora per lo più tra la mura del quadrilatero. La bellezza aspra e selvaggia del luogo, ancora incontaminato, la indusse a scegliere Cervia come località di vacanza tanto che, nel 1928, vi acquistò una casa, cui diede il nome di Caravella quando il Viale sul quale si affacciava, divenne Viale Cristoforo Colombo.

Viveva a Cervia gran parte dell'anno e tornava a Roma solo ai primi freddi autunnali. Trascorreva le giornate dedicandosi alla scrittura e alle passeggiate in pineta e al mare. 
Gli ambienti e i paesaggi cervesi fanno da sfondo a diverse novelle e ai romanzi La fuga in Egitto e Il paese del vento.
Difficile inquadrare la sua letteratura che costantemente si muove nella scia del verismo e di preannuncio del decadentismo. Nei suoi racconti l'amore, il dolore, e la morte si intrecciano costantemente inquadrati da un paesaggio primitivo e rude come quello isolano, ma che spesso si mescola con altre atmosfere tra cui quelle proprie di Cervia.

Nel 1926 devenne la prima donna italiana a vincere il Premio Nobel per la letteratura. 

La città di Cervia le conferì la cittadinanza onoraria nel 1927 come testimonia la lapide, dettata dallo scrittore Antonio Baldini, affissa nel 1938 sulla facciata della Residenza comunale, le fu intitolato anche il giardino a fianco della cattedrale.

Nel 1956, sul Lungomare, poco distante dalla villetta dove aveva trascorso per tanti anni le sue vacanze, fu inaugurato un monumento, un gruppo di sculture di bronzo, opera di Angelo Biancini, che rappresenta le figure della pescivendola e della pastora e sottolinea il legame tra la terra d’origine della scrittrice e la cittadina romagnola.

Nel 1946 la città decise di attribuire il nome della Deledda ad una parte del Lungomare.

Grazia Deledda è morta a Roma il 15 agosto 1936.

 

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Informazioni turistiche

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