Piacere, sono di Cervia!
I prodotti della tradizione a Cervia
È una dispensa ricca quella cervese, piena di provviste a km 0. Prodotti della tradizione legati al territorio e all’ambiente circostante.
Come il mare, con il pescato del giorno, soprattutto pesce azzurro, o le sabbie che danno vini e il Cardo di Cervia, o ancora la salina, con il prezioso sale dolce.
Prodotti sempre più protagonisti sulle nostre tavole.
Cervese doc è sicuramente il Cardo di Cervia che nasce nelle sabbie, prodotto della tradizione agricola cervese, coltivato oggi dall’azienda Agricola Fiori. Cibo per cultori, si gusta solo durante l’inverno e viene celebrato con una vera Festa a fine gennaio.
Dal mare arrivano invece la Cozza di Cervia allevata a 3 miglia dal litorale e lavorata direttamente sulla barca, controllata e selezionata manualmente, e la seppia, che in primavera si spinge verso riva per la riproduzione. Grande protagonista nelle cucine della Sagra che si svolge a Pinarella in marzo.
Non solo il mare, ma anche la pineta è un vero scrigno di sapori, la cui raccolta tuttavia è regolamentata: il miele di melata, prodotto della raccolta delle api sugli aghi di pino, gli asparagi selvatici e altre erbe spontanee, funghi, more e pinoli.
Nella Food Valley
Lo ha scritto Forbes, Bibbia Usa di economia, finanza e costume nel 2017, lo hanno ribadito gli oscar della gastronomia internazionale di The World’d 50 best Restaurant, lo scorso anno incoronando il modenese Massimo Bottura come il numero uno fra gli chef al mondo: quella emiliano romagnola è la miglior cucina del pianeta!
Da cosa deriva questo invidiabile primato?
Prima di tutto dalle materie prime.
Una quantità di prodotti tipici che non ha eguali e racconta un’incredibile biodiversità che ha fatto ribattezzare l’Emilia Romagna la ‘Food Valley’ del globo.
LA ROMAGNA E I PRODOTTI DOP E IGP
Sono 44 i prodotti certificati Dop e Igp, ancora una volta record mondiale; circa 200 i prodotti della tradizione, fra cui la pasta fatta a mano; 10 le Doc del vino con il Lambrusco in Emilia e il Sangiovese e l’Albana in Romagna, da abbinare magicamente ad una cucina fantasiosa ed eclettica, una frontiera del gusto millenaria che si rinnova lungo l’asse della via Emilia, fatta costruire dal Console romano Marco Emilio Lepido che, ancora oggi dopo 2000 anni, da Rimini a Piacenza rappresenta una terra di confine, gastronomico e culturale.
Uno spartiacque fra due mondi che a tavola ha sovrapposto e contaminato la cucina mediterranea fatta di olio di oliva, pasta, pesce e verdure con quella longobarda ricca di burro e carne.
Esplosivo l’effetto che ha riempito le pagine e numerato le ricette di ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’ del forlimpopolese Pellegrino Artusi, padre della cucina Italiana, originario del centro della Romagna.