Le case e il Borgo dei Salinari
Le abitazioni situate lungo il perimetro del quadrilatero, costruite tra il 1698 e il 1708, e quelle comprese nel Borgo Saffi, costruite tra il 1790 e il 1813, sono nate per accogliere le famiglie dei salinari che lavoravano per lo Stato Pontificio.
Alla costruzione della città contribuirono gli stessi salinari che acquisirono così il diritto, trasmissibile di padre in figlio, di godere dell’alloggio gratuito. Questo diritto fu riconosciuto fino al 1953, quando la direzione del Monopolio di Stato eliminò tutti i privilegi.
Nel progetto originario tra le case del quadrilatero non dovevano esserci spazi vuoti; dopo aver realizzato il primo dei quattro lati si decise invece di intercalare le case degli altri tre lati con un cortiletto trasformando l’originaria pianta quadrata della città in un rettangolo di 270 x 170 m. Lungo il quadrilatero trovavano posto 48 abitazioni; ogni casa si componeva di otto stanze, divise quasi sempre da quattro famiglie.
L’aspetto della città dall’esterno ricordava quello di una fortezza; nei muri esterni, infatti, non vennero realizzate porte, ma solo finestre munite di solide inferriate. Tuttavia, al termine della costruzione delle abitazioni dei salinari lungo il quadrilatero, non tutte le famiglie avevano una casa. Nel 1790 si diede avvio alla costruzione del borgo dei salinari, o Borgo Saffi: l’intero complesso consisteva in otto case, quattro su ogni lato della strada, per complessive 96 camere, più servizi e cortili, ripartite in 48 alloggi.
Tre importanti personaggi sono legati alla costruzione del Borgo Saffi: il soprintendente Morelli, il progettista Navone e l’assistente Farini. Il cav. Cosimo Morelli, imolese, fu architetto di chiara fama, autore di cattedrali e teatri in varie città italiane; forse la sua opera più famosa è il Palazzo Braschi in piazza Navona a Roma. Il progettista del Borgo fu l’architetto romano Francesco Navone, mentre come assistente ai lavori restò continuamente il perito architetto Antonio Farini, che nei decenni passati aveva progettato e diretto numerose opere edilizie, idrauliche e stradali durante la sua permanenza quarantennale a Cervia.
Dove: centro storico, Cervia
Il ruolo delle donne, in una galleria a cielo aperto
Un modo ulteriore per conoscere il centro storico è ripercorrere le tappe di una mostra a cielo aperto, un percorso di otto pannelli che raccontano aneddoti e pezzi di storia cervese attraverso i personaggi femminili che hanno avuto un importante ruolo nella nostra città.
Accessibilità
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