I giochi

Alcuni giochi sono arrivati fino a noi attraverso le generazioni con pochi cambiamenti, di tanti altri purtroppo ormai si sono perse le tracce.

E' stato interessante e piacevole la ricerca, ma ancora più bella è stata la scoperta di quanto ci si può divertire ancora oggi con poco.

Cut (nascondino)

Era sicuramente il gioco più praticato, si poteva fare ovunque e potevano partecipare parecchi bambini.
Uno voltava la schiena al gruppo e, al termine della conta stabilita doveva urlare: Fasì cut! (dite cut).

Ogni bambino, con voce camuffata, doveva rispondere cut. Dopo questo segnale, chi aveva contato andava alla ricerca degli altri: il primo che veniva scoperto doveva contare a sua volta e il gioco ricominciava.

Pèpa e Cardinél (Papa e Cardinali)

Se per il nascondino erano indispensabili furbizia e velocità, per i giochi Pèpa e Cardinél (Papa e Cardinali) e anum d'pesga (semi di pesca) bisognava essere abili nella mira, nel lanciare bene un oggetto e rapidi nei movimenti.

Nel gioco del Pèpa e Cardinél le palline di terracotta venivano disposte una vicino all'altra; la più distante a sinistra era il Papa poi subito dopo venivano altre cinque palline: i cardinali, quindi le rimanenti.

Chi colpiva una biglia vinceva tutte quelle che erano alla sua destra, perciò chi centrava il Papa, si appropriava di tutte le altre.

Anum d'pesga (semi di pesca)

Quello degli ossi di pesca era un altro gioco di destrezza e, sostituendo i semi con sassetti o nocciole, si poteva svolgere in diversi modi.

Una versione del gioco consisteva nel lanciare in alto un seme e, prima di riprenderlo con la stessa mano, il giocatore doveva velocemente afferrare un altro osso fra quelli posati a terra.

Vinceva chi riusciva ad accumulare nella mano più semi.

Séga munéga

Le bambine avevano meno libertà rispetto ai loro coetanei, spesso potevano giocare solo nei cortiletti con qualche vicina, o, comunque vicino a casa.

Uno dei loro passatempi preferiti sera séga munéga, un gioco a coppie che richiedeva una notevole abilità manuale e buona memoria per eseguire con una cordicella annodata i movimenti previsti e nella giusta sequenza.

Le bambole e la pesca

Certamente anche allora si giocava con la bambola (fatta però di pezza o con i cartocci del granoturco) e con la palla (di stracci).

Ai bambini più grandicelli forse veniva permesso di andare a pescare lungo il canale; questo, oltre ad essere un passatempo, era anche l'occasione per riposare un po'.

... Era un gioco allegro e piperino
quello del nascondino.
Un bambino doveva contare
e tutti gli altri se ne dovevano andare.
Il bambino doveva cercare
tutti i compagni
per poi in fretta "tanare"...

... "Zughè a Pèpa e Cardinél o a spanela"
era il passatempo preferito da noi maschi.
Bisognava avere occhio per colpire
e fare ruzzolare le palline sul sentiero.
Le meno impastate, certe volte, si sbriciolavano
e il proprietario non poteva più gareggiare
finché non se ne procurava delle altre...

... Era bello giocare con la bambola
davanti alla cantina di casa,
riscaldate dal tiepido sole.
Ci divertivamo a pettinarle
e a far loro delle buffe acconciature
con piccoli ramoscelli...

... Nel cortile di casa era possibile giocare
anche con una palla di pezza.
Noi eravamo fortunate
perché la mamma ce ne aveva cucita una...

...Quando eravamo liberi di giocare,
ci piaceva prendere uno spago
che intrecciavamo fra le dita delle mani,
cantando una filastrocca che diceva
"Séga munéga,
la vecia la sta in butega,
la mamma va in carrozza,
séga séga la bambozza"...

... Nel tempo libero giocavamo con le noccioline
(o con gli ossi della frutta).
La nocciolina veniva tirata in altro con una mano
e doveva essere presa con l'altra.
Se cadeva in terra,
diventava proprietà dell'avversario...

...Chi possedeva questo giocattolo
attirava l'attenzione di tutti i bambini del vicinato.
Bisognava essere molto abili
per far fare la giravolta al pupazzo...

...Durante la bella stagione
potevamo andare a fare il bagno nei canalini:
che divertimento sguazzare con gli amici nell'acqua!...