Negli anni 60 era una delle manifestazioni più popolari, che cavalcò alla grande il boom economico che il Paese stava vivendo; ideata da Ezio Radaelli era un vero e proprio Giro d’Italia della canzone che toccava tutta la Penisola. Gli artisti venivano giudicati in ogni tappa da una giuria scelta tra il pubblico, c’era un vincitore per ogni città e nella serata finale veniva proclamato il numero uno.
Nel 1964 vinse per il girone A (quello degli artisti più famosi) un giovanissimo Gianni Morandi con “In ginocchio da te” e per il girone B (le nuove proposte canore) Paolo Mosca con “La Voglia dell’estate”. Per l’eterno ragazzo quel trionfo contribuì a imprimere una prima svolta alla sua carriera. In piazza Garibaldi quella sera del 1964 cantarono tra gli altri il cervese Piero Focaccia (“Mia sorella”), ventenne, famoso grazie anche alla canzone ”Stessa spiaggia, stesso mare” del 1963, Little Tony (“Non aspetto nessuno”), Nicola Di Bari (“Amore ritorna a casa”), I Gemelli (“Forza amici, tutti qui”), Gino Paoli (“Lei sta con te”), osannati da un pubblico numerosissimo. Fuori gara, presero parte alla serata Peppino di Capri (in qualità di vincitore dell'anno prima), Domenico Modugno ed Adriano Celentano con il clan al gran completo: Don Backy, Gino Santercole ed il complessi I Ribelli e I Fuggiaschi.
I cantanti arrivarono a Cervia su modernissime auto decapottabili e davanti al Grand Hotel, sul lungomare, si fermarono a firmare autografi tra la folla immersi tra i cartelloni degli sponsor dell’evento. Ero lo spirito del Cantagiro, pensato per avvicinare il più possibile il mondo della canzone alla gente, visto che i grandi mezzi di comunicazione di massa non erano ancora diffusi. E quella carovana colorata che attraversava l’Italia era una novità assoluta per una manifestazione e fonte di divertimento: ad ogni tappa venivano allestiti spazi dove chiunque poteva ascoltare dischi o scattare foto agli artisti, senza nessun divieto. Dopo gli anni 60 e 70, la manifestazione continuò a singhiozzo, ma le nuove edizioni non furono mai all’altezza delle prime.