Lo Sposalizio del Mare è la festa più importante di Cervia, che coinvolge l'intera comunità. Anche negli anni 70 e 80 era un evento partecipatissimo e ogni edizione aveva ospiti particolari o iniziative singolari. Sante Crepaldi, con la sua macchina fotografica, ha raccontato tutti gli Sposalizi del mare, "ma senza dubbio - ricorda - quello più coinvolgente è stato nel 1986 quando a celebrarlo fu Papa Giovanni Paolo II". E in quella occasione realizzò alcuni dei suoi scatti più popolari: era uno dei fotografi in mare proprio vicino a Karol Wojtyla. Quello Sposalizio ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale: è stato l’unico ad avere come protagonista un pontefice ed è ancora un ricordo vivissimo per molti cervesi. E infatti, proprio nel 2013, il porto canale è stato intitolato dall’amministrazione comunale a Papa Giovanni Paolo II.
Tornando agli anni 60 e 70, gli organizzatori cercavano di rendere unico ogni Sposalizio, con qualche sorpresa per gli spettatori. Ad esempio, nel 1963 il trabaccolo Vincere, l'imbarcazione da dove veniva gettato l'anello, fu trasformato in un bellissimo galeone. Tante le personalità che vi hanno partecipato. Un affezionato era anche il cardinale Ersilio Tonini, scomparso di recente, che ne ha celebrate diverse edizioni e che adorava mescolarsi alla gente per mangiare la tipica saraghina offerta dai pescatori, scambiando opinioni e chiacchierando con gli organizzatori e il pubblico.
Dal XV secolo lo Sposalizio del Mare si celebra il giorno dell'Ascensione. La leggenda narra che nel 1445 l'allora Vescovo di Cervia, il veneziano Pietro Barbo (poi diventato Papa come Paolo II), di ritorno da un’ambasciata a Venezia fosse stato sorpreso da una terribile tempesta e che, per placare le acque, abbia dato in pegno al mare il suo anello pastorale dopo averlo benedetto. La tempesta finì e l’equipaggio si salvò, così per ricordare quell’avvenimento, i cervesi decisero di ripetere ogni anno la benedizione e lo Sposalizio del mare, tradizione diventata tra le più antiche non solo della Romagna ma di tutta Italia.
Il programma non è mai cambiato: dopo la messa in cattedrale, un corteo in costume arriva al porto da dove parte una flotta di imbarcazioni. In mare il vescovo lancia in acqua un anello benedetto che i pescatori cercano di recuperare simulando una suggestiva lotta. E' un evento di buon auspicio per la pesca e la stagione turistica, una sorta di rito propiziatorio che la popolazione cervese non ha mai smesso di amare.